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martedì 12 agosto 2014

Il mio primo ricevitore a reazione

Ebbene sì, a 54 anni sono tornato adolescente ed ho voluto cimentarmi di nuovo nella costruzione di un semplice ricevitore a reazione. Lo stimolo decisivo è venuto dalla lettura di un post in uno dei tanti forum dedicati alla radio ed all'autocostruzione delle radio, in particolare quelle - dall'alone inconfondibilmente vintage - basate sui tubi termoionici, in italiano comunemente noti come valvole, per chi parla inglese tubes.
Questo post descriveva un progetto di ricevitore a reazione, basato sul circuito oscillatore di Hartley, costruito attorno a un pentodo 6AK5 (alias EF95) alimentato con solo 50V di tensione anodica. Guarda caso nel cassetto dei componenti dimenticati occhieggiava proprio una valvola inglese Mullard CV4010, una versione della 6AK5 smontata da un apparato militare.
Da qui sono partito per approfondire per quanto possibile il progetto e di grandissimo aiuto in questo mi sono stati gli amici del gruppo regenrx su yahoo.com (al quale mi ero nel frattempo iscritto). Strada facendo lo schema elettrico si è arricchito di un amplificatore RF a larga banda di tipo grounded-grid (talvolta abbreviato come GG), ancora basato su una valvola 6AK5. Si tratta di un semplicissimo circuito amplificatore a guadagno unitario, il cui scopo principale è quello di agire come buffer (separatore) tra l'antenna e lo stadio rivelatore Hartley. Questo fa sì che le caratteristiche dell'antenna, i suoi movimenti rispetto a terra o a masse metalliche (si pensi a un lungo filo esposto all'azione del vento), ecc. non abbiano influenza (o molto ridotta) sullo stadio rivelatore.
Per lo stadio amplificatore audio (AF ovvero audio frequency) ho optato per una soluzione economica riusando un doppio triodo 12AU7 (alias ECC82) che già avevo. Ovviamente una 12AU7 alimentata con 50V di tensione anodica non può rappresentare un'alternativa ad un pentodo come una EL84 o simile. La potenza audio che si riesce a estrarre è però sufficiente per un buon livello sonoro in una normale cuffia a bassa impedenza. Inoltre è sempre possibile collegare l'uscita audio ad un piccolo amplificatore esterno, ad esempio del tipo comunemente utilizzato per amplificare l'uscita audio di un PC.
Quindi, con un primo schema elettrico in mano (e tanti importanti consigli per la disposizione dei componenti, i cablaggi, gli accorgimenti meccanici ed elettrici) mi sono invischiato nel montaggio. Non si pensi che la costruzione di un semplice apparato a valvole sia più semplice che la costruzione di un equivalente apparato a transistor! Al contrario: a parte il lavoraccio meccanico per forare con un minimo di precisione il telaio in alluminio (comprato già piegato) e per montare i componenti ingombranti (come bobine e condensatori variabili) e gli ancoraggi per resistenze e condensatori; a parte questo, il fatto che i componenti siano tutto sommato voluminosi non aiuta proprio per niente. In breve tempo, la parte nascosta sotto il telaio si riempie di fili e di connessioni, specialmente intorno agli zoccoli delle valvole, e presto risulta difficile fare modifiche o aggiungere qualcosa senza bruciare con la punta del saldatore la guaina di qualche filo (oppure la pelle di qualche dito).
Le foto di questo breve video che ho pubblicato su Youtube descrivono le varie fasi della costruzione, dall'inizio fino (quasi) alla fine:
My first regen receiver - Photo album

Una volta ultimata la costruzione, ho cominciato a fare qualche test. Inutile dire che all'inizio non ne voleva sapere di funzionare ed è qui che il mitico gruppo regenrx mi è venuto di nuovo in aiuto. Prova dopo prova, modifica dopo modifica, qualcosa ha cominciato a funzionare e ad oggi i risultati ottenuti sono quelli documentati in questi due video:
Testing my first regen receiver - 1 of 2
Testing my first regen receiver - 2 of 2

Lo schema elettrico invece ad oggi è questo, come si vede è molto semplice e di facile lettura:



La copertura in frequenza è compresa tra circa 1300 kHz e circa 3700 kHz. In pratica la parte alta delle MW e le onde medio-corte. Alle nostre latitudini, l'inverno dovrebbe essere la stagione migliore per la ricezione a queste frequenze.
Naturalmente il lavoro non è ancora terminato. Sono in cantiere ancora alcune piccole modifiche (che non mancherò di documentare, in caso avessero esito positivo), poi la costruzione di un pannello frontale per schermare condensatori variabili e bobina e la costruzione di un piccolo alimentatore ad hoc per il ricevitore, in grado di fornire sia la tensione per i filamenti delle valvole che quella anodica.
Con l'arrivo dell'inverno, poi, conto di rendermi conto meglio delle prestazioni della radio. Ne parleremo ancora. Grazie per l'attenzione.

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