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sabato 25 ottobre 2014

Un piccolo ricevitore dimenticato

Qualche giorno fa, in uno dei gruppi che frequento su Facebook, venne menzionato un vecchio kit (siglato LX.480), prodotto e venduto molti anni fa dalla rivista Nuova Elettronica, per la realizzazione di un piccolo ricevitore a reazione, con un livello di complessità ritenuto adatto anche per dei giovani principianti. Mi sono ricordato di avere ancora il numero della rivista in cui si descriveva il kit (numero 77 del lontano 1981) ed anche il circuito stampato con quasi tutti i componenti montati.
Subito è scattato il desiderio di finire il montaggio, che a suo tempo interruppi per problemi riscontrati durante i primi collaudi. Non perchè mi aspettassi chissà quali risultati e prestazioni, ma per semplice divertimento ed anche - perchè no - per un pizzico di nostalgia.
Detto fatto, ho completato il montaggio, utilizzando tutte parti di recupero che già avevo, incluso il supporto in lamierino di acciaio che si vede nelle foto qui sotto:



Naturalmente i problemi che avevo incontrato la prima volta che tentai di montare il kit, si sono ripresentati puntuali. In particolare, la tendenza ad auto-oscillare dell'amplificatore audio, basato sul circuito integrato TDA 2002. I miei interventi correttivi su questo lato si sono limitati a ridurre il guadagno di tensione dell'amplificatore (da 100 a circa 25) e ad applicare alcuni suggerimenti tratti dal datasheet del componente. La massa del ricevitore, in corrispondenza del pin 3 del TDA 2002, è stata connessa al supporto in lamierino.
Il problema dell'auto-oscillazione non è stato eliminato del tutto, ma è stato ridotto ad un livello accettabile. In pratica adesso si presenta solo quando il volume viene regolato molto alto. Il circuito risultante è come quello nella figura seguente:



Dopo l'amplificatore, l'attenzione si è concentrata sul rivelatore a reazione, che presenta una configurazione di tipo Hartley. La regolazione della reazione infatti mostrava un comportamento assolutamente capriccioso, con inneschi improvvisi e incontrollabili dell'oscillazione. Gli interventi su questo punto sono consistiti nel ricercare il miglior punto sulla bobina di sintonia per collegare la presa intermedia utilizzata per la reazione. La bobina - proveniente da materiale surplus - è costituita da 35 spire serrate di rame smaltato avvolte su un supporto da 1" di diametro, per una lunghezza dell'avvolgimento pari a circa 40 mm. Dopo alcuni tentativi ho deciso di saldare la presa in corrispondenza della quinta spira, contando a partire dal lato "freddo" della bobina (quello collegato alla massa del ricevitore). L'altra modifica, rispetto allo schema originale, è consistita nel collegare l'antenna - tramite un condensatore ceramico da 1 nF - all'estremo "caldo" della bobina anzichè alla presa intermedia. E' stata infine aggiunto un'induttore Neosid da 330 uH in serie alla bobina di sintonia per portare il ricevitore a funzionare sulla gamma della onde medie.
Il funzionamento della reazione non è ancora soddisfacente, ma sono cessati i fenomeni di oscillazione improvvisi e incontrollabili. Il ricevitore adesso è diventato ben gestibile ed ha cominciato a funzionare, anche se ulteriori test e miglioramenti sono necessari e verranno effettuati nei prossimi giorni.





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