In uno di questi commenti (onestamente non mi ricordo attribuito a chi, nè da quale quotidiano) si evidenziava - nella strategia di mercato di Apple - l'intenzione e la capacità di formare nei potenziali acquirenti la convinzione di poter comprare non tanto un prodotto, seppur tecnologicamente avanzato; quanto piuttosto un vero e proprio pezzo di futuro.
A me pare invece che quello che era in vendita e così desiderato fosse nient'altro che un piccolo pezzo di presente, la tascabile conferma di un'identità (habeo ergo sum), l'ennesimo tatuaggio.
In fila all'Apple Store di Firenze - Foto ANSA - © Copyright ANSA
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